Incominciano oggi le prove INVALSI per tutti gli studenti delle classi terze della San Giulio, ma che cosa sono le prove Invalsi?
Le prove Invalsi nascono nel 2004 in un contesto di grande dibattito intorno alla scuola e vengono introdotte per la prima volta con la Legge n.176 del 25 ottobre 2007. Il loro nome deriva dall’Invalsi, cioè l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, ente che nel 1999 ha preso il posto del CEDE (Centro Europeo dell’Educazione). Tra i tanti compiti di Invalsi, troviamo:
- effettuare verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti
- effettuare verifiche periodiche sulla qualità dell’offerta formativa delle istituzioni di istruzione e di formazione professionale, con gestione del Sistema Nazionale di Valutazione (SNV).
Ma in cosa consistono e, soprattutto, cosa sono queste verifiche periodiche, dette prove Invalsi? Si tratta di prove oggettive ed esterne, uguali per tutti gli studenti e adeguate all’età dei ragazzi esaminati. Sono veri e propri esami che nascono con lo scopo di misurare la qualità di apprendimento degli alunni, valutare gli esiti di apprendimento di alcune competenze chiave, verificare e stimolare il necessario rinnovamento delle istituzioni scolastiche.
Le prove Invalsi hanno dunque una funzione diagnostica e formativa e hanno luogo durante ogni anno scolastico. Sono ideate e preparate da un gruppo di docenti e dirigenti scolastici selezionati e formati dall’Invalsi, affiancati dai ricercatori dell’Istituto e da università nazionali e internazionali.
A chi si rivolgono le prove Invalsi
Le prove Invalsi interessano studenti provenienti da scuole di ordine e grado diversi. Gli alunni della classe terza della scuola secondaria di primo grado, gli studenti della scuola primaria, gli alunni delle classi seconde e quinte della scuola secondaria di secondo grado. Il 2021 è però un anno particolare anche per le prove invalsi che, per motivi legati alla pandemia da Covid 19, non verranno svolte dagli studenti delle classi seconde delle superiori e non saranno un requisito di ammissione agli Esami di Stato
Le prove Invalsi si rivolgono inoltre indirettamente anche agli insegnanti. Sebbene esse non possano dire come insegnare, indirizzano i docenti verso le problematiche dei loro studenti e li guidano quindi nel loro metodo di insegnamento e nella risoluzione dei problemi di apprendimento dei singoli alunni. L’insegnante può, infatti, tramite l’esito della prova Invalsi, interpretare il risultato ma soprattutto il contesto dei successi e degli insuccessi dei test dei propri studenti. In questo modo, c’è possibilità di riformulare l’azione didattica, attuando misure di recupero e rinforzo.